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Giorno: 2 Febbraio 2016

Fronteggiare la violenza

Fronteggiare la violenza

La fondamentale manifestazione della violenza nelle relazioni intime consiste in tutta una serie di strategie anche molto sottili per acquisire e mantenere una solida posizione di potere e controllo. Di conseguenza, chi è prigioniero di una relazione maltrattante difficilmente riuscirà a liberarsene da sola.

Se la violenza è molto grave, la pericolosità del maltrattante è elevata e la donna ha bisogno di un immediato allontanamento, è necessario chiedere aiuto presso le Forze dell’ordine, i Servizi sociali del proprio Comune, oppure chiamando il numero nazionale anti-violenza 1522 per essere inviata presso il Centro anti-violenza più vicino.
Nei casi in cui l’incolumità della donna non è immediatamente a rischio e per i motivi più vari, la fuga non è una soluzione che la persona desidera mettere in atto, un intervento mirato alla tutela della sicurezza personale è comunque possibile.

L’elaborazione di un piano di sicurezza personalizzato mette la vittima nella condizione di essere maggiormente consapevole delle proprie risorse personali e delle risorse disponibili all’interno della comunità. Attraverso una attenta analisi comportamentale, vengono individuate le azioni e le strategie per incrementare il livello di sicurezza personale e dei propri figli, ed essere preparata alla successiva esplosione di violenza sapendo di avere delle scelte possibili su come rispondere ad essa. Difficilmente il maltrattante modificherà il proprio comportamento aggressivo, e la donna che subisce la violenza non potrà mai avere il potere di gestirla, tuttavia la donna può rendere se stessa più efficace nel proteggersi.

Denunciare le violenze e chiedere un intervento a livello istituzionale (da parte della Giustizia o dei Servizi sociali) è comunque lo strumento di tutela principale e talvolta insostituibile, oltre che un diritto delle cittadine.

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Linguaggi di genere

Linguaggi di genere

Seminario sul sessismo nel linguaggio, di cui la dott.ssa Elena Grilli è stata responsabile scientifica.

Il progetto di un seminario di approfondimento degli aspetti linguistici della discriminazione di genere è nato dall’esigenza di contrastare il fenomeno della violenza sulle donne attraverso una crescente consapevolezza che essa affonda le sue radici in una rappresentazione sociale della donna, spesso sminuita quando non addirittura oscurata.

Le relatrici che si sono succedute hanno affrontato da diverse angolazioni la tematica del sessismo nella cultura e nel linguaggio. L’intervento della dott.ssa Elena Grilli ha illustrato come il linguaggio usato in modo sessista alimenta la violenza verso le donne, denigrandole o aggredendole quando non si conformano all’idea maschile di “femminilità”.

Scarica gli atti del seminario:

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