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Non si deve credere che un uomo violento con la propria partner abbia comportamenti brutali tutto il tempo, fin dall’inizio della relazione. Al contrario, l’inizio è spesso caratterizzato da un corteggiamento altamente gratificante e pieno di attenzioni.

Prima che il vero e proprio maltrattamento esploda, ci sono una serie di segnali, indicatori di un rapporto quantomeno poco sano. Spesso è riconoscibile una strategia, di intensità crescente nel tempo, in cui lui si permette di alzare il tiro, dopo che un determinato livello di squalifica, controllo e limitazioni della libertà è stato normalizzato, accettato come usuale o tollerabile.

Ecco alcune frasi tipiche, di un uomo che passo dopo passo si conquista un controllo crescente su quella che sarà la sua vittima.

> Quando ti dipinge un quadro idilliaco di perfetta sintonia, in cui non hai bisogno di altro che di lui.
  • Staremo insieme per sempre, mi prenderò cura di te sempre.
  • Non hai bisogno di loro (famiglia, amici), hai me.
  • Voglio passare ogni secondo della mia vita con te.
  • Io farò avverare tutti i tuoi sogni.
> Quando si pone come il salvatore, sostituendosi a te, limitando la tua autonomia.
  • Sei la mia bambina.
  • Il mondo non è sicuro per te. Ti proteggo io.
  • Prima di fare qualunque cosa, chiedimelo.
  • Sei la mia regina, lascia che sia io a lavorare, tu non ne hai bisogno.
  • Provvedo io a tutto, tu riposati.
  • Lascia stare, queste sono cose da uomini!
  • In questo sei proprio negata, meglio che ci pensi io.
  • Non sono vere amiche, sono tossiche, non ti amano veramente, sono invidiose di te.
  • La tua famiglia è la causa di tutti i tuoi problemi. Ma ora ci sono io.
> Quando decide per te e ti controlla.
  • Non indossarlo. So io quello che va bene per te. Indossa questo.
  • A chi stai scrivendo? Dammi il telefono.
  • Dove sei? Mandami una foto di chi è con te.
  • No, non puoi bere un altro bicchiere.
  • Quando ti scrivo mi devi rispondere immediatamente.
  • No, non te ne puoi andare, farei brutta figura. Tu torni a casa con me.
  • Cos’hai comprato? Dammi gli scontrini.
  • Non puoi essere amica di questo tizio. Ora lo blocco nel tuo social.
> Quando pone condizioni basate sul sentimento che hai per lui oppure facendo leva sul senso di colpa.
  • Se mi ami, farai questo (atto sessuale o altro sacrificio).
  • Non posso vivere senza di te. Se mi lasci, mi ammazzo.
  • Se fossi una brava madre, nemmeno penseresti di uscire stasera.
  • Non vedi che sto male! Se mi amassi veramente non diresti/faresti questo.
  • O mia, o di nessun altro.
> Quando si assolve da qualunque colpa o scansa qualunque responsabilità, giustifica i propri agiti anche violenti, oppure fa la vittima.
  • La mia ex era pazza. Non puoi capire quello che ho sofferto a causa sua.
  • Mi fai del male come mai nessuno prima, smettila, mi distruggi. Sei cattiva.
  • È tutta colpa tua. Se facessi come dico tutto andrebbe bene.
  • Sei l’unica al mondo capace di farmi uscire di testa.
  • Nessuno mi capisce. Mi lasciate tutti solo come un cane.
  • Non sono violento. Sono solo sotto uno stress micidiale. Se tu questo lo capissi, non mi metteresti il carico sopra.
> Quando trova tutto quello che non va in te e ti fa sentire sbagliata, anche delegittimando come ti senti.
  • Non so come ho fatto a prendermi una [insulto] come te.
  • Stai esagerando. Tutti litigano, stai facendo i tuoi soliti drammi.
  • Sei ridicola. La gente pensa che parli sempre a sproposito. Tieni la bocca chiusa.
  • Non sai fare niente, sei una donna inutile.
  • Sei odiosa. Nessuno ti ama. Tutti amano me.
  • Non fingere di essere spaventata. Smettila di dipingermi come un mostro.
> Quando ti toglie speranza e fiducia, anche con le minacce.
  • Finirai da sola e senza niente, perciò pensa bene a quello che fai.
  • Non hai nessuno e nessuno ti crederà.
  • I bambini te li puoi scordare, non li vedrai più.
  • Provaci e poi vedi cosa ti capita.
  • Se lo dici a qualcuno, ti rovino.
  • Io sono l’uomo in questa casa. Se non fai quello che dico, finirai per strada.

Spesso il crescendo di gravità non è facile da discriminare, tanto che a volte alcune donne hanno la sensazione che prima delle vere e proprie aggressioni o dei comportamenti percepiti come spaventosi, la vita familiare era “tranquilla”. In realtà una serie di condotte finalizzate a mettere in piedi un sistema di potere e di controllo sulla donna erano iniziate molto tempo prima, gettando le basi di una condizione di impotenza, non reattività, sfiducia e auto-colpevolizzazioni che fungeranno da ostacolo alla donna quando poi avrà l’esigenza di sottrarsi alla violenza.

Per questo motivo è importante saper cogliere per tempo una serie di atteggiamenti, prima di trovarsi nella trappola da cui sarà difficile uscire. Ogni volta che ne tolleriamo uno, diamo la possibilità al maltrattante di conquistarsi un altro piccolo pezzetto della nostra vita e della nostra libertà.

Immagine in evidenza: wirestock su Freepik